Come l’usignolo e la sua canzone
“L’usignolo canta, non perchè ha una ragione, ma perchè ha una canzone”. (Haiku Zen)
Qual è stata l’ultima volta che hai fatto qualcosa senza nessuna ragione?
Senza ragione vuol dire senza alcun fine, semplicemente per farla.
Senza ragione significa che la sua funzione termina nell’azione stessa, non nei risultati che essa dovrebbe o potrebbe produrre.
Senza ragione ha a che vedere col sentirsi realizzati nel farla, a prescindere dagli effetti.
Senza ragione esclude ogni rapporto di causa-effetto.
E’ un concetto anacronistico, mi rendo conto. Siamo immersi in una società che ci vuole come macchine programmate per ottenere questo o quell’altro e possibilmente nel minor tempo possibile. Dalle condizioni lavorative che hanno sempre meno di umano alle condizioni personali che hanno sempre meno di vero.
Ci siamo ridotti persino a muoverci per dei disegnini stilizzati di pollici alzati, che stanno diventando la nuova divinità della popolazione digitalizzata. Roba che se potessero vederci i nostri antenati, si ricrederebbero sul fatto che valesse la pena affannarsi tanto per farci arrivare qui, ora. Il nostro stile di vita è un insulto ai loro sacrifici.
Dicevo, agire senza ragione. Ossia agire per agire, non per ottenere un risultato.
Quali sono le cose che fai nella tua vita (notare l’ottimistico plurale) semplicemente per la gioia di farle?
Ciò che tu fai totalmente “gratis”, come dono di te alla Vita, che immediatamente diventa il dono che tu ricevi dalla Vita, poichè ti restituisce pienezza, realizzazione, verità.
Esattamente come l’usignolo che canta perchè è il suo modo di essere usignolo e il fiore profuma perchè è il suo modo di essere fiore.
L’usignolo continua a cantare anche se tu non lo ascolti, quando la tua attenzione è riposta altrove. E il fiore continua a profumare anche quando tu non te ne accorgi, poiché hai troppa fretta per fermarti ad annusarlo.
E che dire di tutta quella miracolosa rinascita che sta esperimento Madre Natura in queste ultime settimane? Una vera opera d’arte che meriterebbe il nostro massimo riguardo, benché molti esseri umani sembrino più interessati ai loro smartphone e impegnati nei loro ingorghi mentali che dediti a guardarsi intorno e vedere ciò che sta accadendo. Tuttavia, la magia della primavera proseguirà anche in loro assenza e il giorno che essi dovessero aprire gli occhi, Lei saprà accoglierli nel suo abbraccio incondizionato.
Allora la domanda diventa: “Qual è il tuo modo di essere Chi Sei?”
Ciò che potresti fare anche tutti i giorni senza essere riconosciuto, in quanto il farlo ti fa riconoscere a te stesso. Ciò che non chiede nulla in cambio. Ciò che non necessita di risposta ed è totalmente privo di aspettative. Cos’è?
Faresti il lavoro che fai se non fossi pagato?
Manterresti i tuoi attuali hobby se fossi in vacanza da sei mesi?
Ameresti le persone che ami se non fossi ricambiato?
Vale a dire: continueresti a cantare il tuo canto anche se nessuno ti ascoltasse?
Continueresti ad essere felice di farlo, per il semplice fatto che lo stai facendo, nel rispetto della tua natura più vera?
Oppure molte azioni della tua esistenza sono guidate dalla logica causa-effetto?
“Faccio questo per ottenere quello”. Nulla di strano, anzi, drammaticamente normale. Così siamo stati cresciuti, nella stragrande maggioranza dei casi. Così ci vuole il mondo là fuori, l’azienda, la famiglia, la mente raziocinante che ha ucciso la scintilla intuitiva generata dalla voce del cuore.
Chiediti se anche quando offri a qualcuno il tuo aiuto, lo fai per la gioia di esserci o per dimostrare qualcosa a qualcuno (in prima battuta te stesso). Lo faresti ugualmente se nessuno ti vedesse, lo sapesse e ti ringraziasse?
E quando ami, secondo te, ami tantissimo e non vieni adeguatamente ricambiato e un giorno esce la fatidica frase: “Dopo tutto quello che ho fatto per te”? Poteva essere amore se chiedeva qualcosa in cambio? Ti pare che l’Amore (quello con la A) possa essere qualcosa che preveda una moneta di scambio?
Ritengo che Amore sia tra le parole più fraintese in assoluto, ma se non è incondizionato, è certo che non è Amore.
Solitamente si fa riferimento all’amore genitoriale come a quello che si avvicina di più all’Amore. In effetti non esiste forse una forza più forte di quella. Non sempre però è gratis. Piccole e insidiose bucce di banana si trovano disseminate anche lì.
Genitori che si danno anima e corpo ai figli con l’idea di veder realizzate attraverso essi le proprie speranze.
Quando i figli disattendono tali aspettative può intervenire la delusione.
Se c’è delusione significa che non era gratis, non era senza ragione; la ragione c’era eccome, ancorchè inconscia.
E figli che portano avanti nella loro esistenza frammenti di vita inespressa dei genitori, non è gratis, è a caro prezzo.
Da qui l’importanza di trovare delle aree sacre nella propria vita, quelle aree libere dal bisogno di fare o non fare qualcosa, quelle aree incontaminate da ragioni consce o inconsce che spingono l’azione, quegli spazi interiori che rispondono solo ad un movimento naturale, interiore ed esteriore, totalmente privo di una ragione o un perchè.
Dunque, qual è la tua canzone?
Quella che esprime il tuo essere e riempie di Vita la tua vita, anche senza apparenti buone ragioni?
E se provassimo a liberarci delle buone ragioni e iniziassimo a dare spazio alle note della nostra canzone?
Provare ad assaggiare il sapore del camminare per camminare e non per andare da qualche parte. Essere in un luogo solo per esserci, non per raggiungere un fine. Trascorrere il nostro tempo con chi ci fa dimenticare il tempo. Scegliere chi ci piace senza alcuna ragione. Dare spazio a quelle piccole sane follie che non hanno alcun senso e non danno alcun frutto. Amare non per essere ricambiati, ma per Essere Amore. Lanciarsi in nuove avventure che se qualcuno ci chiedesse: “Perchè lo fai?” potremmo solo rispondere: “Non lo so, ma scoppio di gioia nel farlo”.
Roberta Pagliani