4 amici al bar - Roberta Pagliani - Yoga Consapevolezza e Gioia

Eravamo 4 amici al bar

Ti potrebbe succedere di passare davanti al bar del paese e vedendo il solito gruppetto di persone intente a confrontarsi animatamente circa la loro squadra del cuore, cioè la squadra di calcio con la quale esse sono identificate, potrebbe sorgere in te il pensiero di essere molto più evoluto di quel genere di essere umano.

Tu, che da anni e anni lavori assiduamente sulla tua “crescita personale”. Migliaia di libri letti, centinaia di corsi e seminari frequentati, collezioni di diplomi e master, nulla è fuori dal tuo controllo. Hai capito tutto di come funziona l’esistenza umana, e se non proprio tutto, ti manca giusto quella cosina là, ma ci sei quasi.
Magari frequenti (o insegni) corsi di Yoga, Meditazione, terapia del suono, dei cristalli, delle essenze, dei fiori, delle piante, della luce, delle candele profumate, eccetera eccetera. Oppure conosci quella specialissima tecnica, riservata solo a quei pochissimi che veramente si sono addentrati fino in fondo, che conferisce un ineguagliabile benessere a te e a tutti coloro che avranno la beatitudine di incontrarti e affidarsi ai tuoi trattamenti.
Tu, che da quando canalizzi gli angeli e le entità delle dimensioni ultraterrene hai potuto dare una svolta alla tua vita e ora senti che puoi portare Luce a tutto il tuo quartiere, il tuo paese, la nazione e il pianeta.
Tu, che sai perfettamente cosa si deve mangiare e, soprattutto, cosa assolutamente non mangiare, ritenendo chi non è in linea con te un troglodita indegno di essere definito uomo.
Tu, che non sei uno di quegli smidollati che si fa bastare una vita “ordinaria”, ma ti dedichi con disciplina alle tue pratiche quotidiane, col sole o con la pioggia, cascasse il mondo, per dimostrare a te stesso (e a chi altri?) la tua devozione incorruttibile.
Tu, che sei riuscito finanche a ripulire, rienergizzare, riattivare e risvegliare tutti i tuoi Chakra e quelli dei tuoi vicini di casa e puoi vedere il colore dell’aura del salumiere che affetta il prosciutto, mentre stai passeggiando sul marciapiede (poichè, ovviamente, in salumeria, tu non ci metti piede).
Tu, che finalmente hai smesso di arrabbiarti quando ti fregano il parcheggio in piazza e riesci a disegnare sul tuo viso un sorriso benevolo, confidando nel karma che entro sera possa punire severamente quella sottospecie di essere umano che si è permesso di farti perdere 10 minuti del tuo prezioso tempo.
Ed è evidente dall’espressione del tuo viso, sempre serafica e connessa al grande Uno, che tu sei di quelli che ha fatto tanta strada dentro di sè (diciamolo, comunque, ‘sto grande Uno, dev’essere una sorta di leggenda mistica, perchè se ne parla tanto ma, in effetti, nella tua esperienza mica hai ben chiaro dove collocarla di preciso…).

E dunque tu, con tutto questo fior fior di percorso, passi davanti al Bar dello Sport e ricordi quando anche tu eri un essere umano identificato nella squadra di calcio, nella marca dei jeans o delle scarpe, nell’auto, nell’aperitivo in quel locale e tutte quelle cosacce mondane.
Ma fortunatamente tanta acqua è passata sotto i ponti… Ora ti senti ben altro. Puoi guardare tutto questo da una prospettiva diversa, sicuramente dall’alto. E quelli, per quanto ovvio, sono in basso.

In tal caso, c’è una brutta notizia per te.

Non esiste alcuna differenza fra te e quei signori al bar.
Hai solo spostato l’oggetto delle tue identificazioni, ossia ciò che credi di essere, ma di fatto non c’è stato un reale spostamento interiore nella direzione della tua Coscienza (o per meglio dire, la Coscienza che sei).
Ora credi di essere qualcuno che ha caratteristiche diverse da colui che credevi di essere quando eravate 4 amici al bar. Ma sempre di credenze si tratta.
E’ cambiata l’immagine che tu hai di te, e di conseguenza è cambiato quel “te” che tu proponi al mondo.
Ma nulla di tutto ciò ha toccato Chi realmente Sei.

E quindi la buona notizia.

Passare da un’idea di sè ad un’altra può generare solo temporanei cambiamenti superficiali, i quali potranno riflettersi positivamente nell’aspetto psico-fisico-emotivo della persona, dando la parvenza di un certo benessere, solitamente di breve durata. Molti si accontantano di questo.
Tuttavia, il reale passaggio, per chi si sente pronto ad afforntarlo, potrà avvenire solo RINUNCIANDO AD OGNI IDEA DI SE’ e LASCIANDO ESSERE IL SE’.
Quando ci sarà una totale resa della mente, una assoluta rinuncia ad ogni idea di come dovresti o vorresti essere,
quando per te sarà più importante ESSERE che ESSERE QUALCUNO, solo a quel punto potrai sentire spalancarsi in te la porta della tua Verità prima e ultima.

E quel giorno passerai davanti al Bar dello Sport e ti fermerai a contemplare la perfezione della Vita in ogni sua espressione, grato di farne parte.
Roberta