Feci la mia prima seduta di Rebirthing ancor prima di addentrarmi nel mondo dello Yoga e ne rimasi piacevolmente impressionata.
Negli anni successivi, entrando in confidenza con le tecniche di Pranayama (controllo del respiro) nell’ambito dello Yoga, mi resi conto di quale incredibile potenziale porti con sé il giusto “utilizzo” della respirazione e delle pratiche ad essa connesse.
Da là a scoprire che in realtà il Rebirthing origina proprio da un’antica tecnica di Pranayama, il passo è stato breve.
Del Pranapanagati, infatti, si fa cenno nella Bhagavad Gita, il principale testo sacro della spiritualità induista:
“Apane juhvati pranam prane pranam tatha pare pranapanagati rudihva pranayama parayanam”
Bhagavad Gita (Cap.IV, Verso 29)
“Lo Yogi che immette il respiro inalante nel respiro esalante, e il respiro esalante nel respiro inalante, tramite PRANAPANAGATI porta la vita e la morte sotto il suo controllo e giunge alla Conoscenza trascendente”
Il respiro è il ponte che consente all’essere umano il contatto tra la sua parte fisica-materica (il corpo) e la sua parte sottile-spirituale (anima).
E’ la connessione tra visibile e non visibile, tra finito e infinito, tra la Terra e il Cielo.
Del resto l’uomo questo è, a metà tra Terra e Cielo, e il suo compito, su questo pianeta, dovrebbe essere quello di saper conciliare, integrare ed esprimere entrambe le forze, quella terreste e quella celeste.
Il condizionale è d’obbligo, poiché, a ben guardare, tale realizzazione pare essere riservata a pochi esemplari umani su questo pianeta!
Respiro, ergo Vivo!
Nella maggior parte delle persone il respiro avviene meccanicamente, senza un minimo di consapevolezza, dimenticando che è proprio questa attività che consente loro di vivere.
C’è una grandiosa, instancabile e perfetta officina biologica incessantemente al lavoro dentro ciascun essere umano, che rende possibile la sua vita.
E quasi lui non se ne accorge, tende a darlo per scontato.
Fermarsi ogni tanto e rendersi conto che si sta respirando, che si sta vivendo, è già una bella presa di coscienza, dovremmo ricordarcene quanto più spesso possibile.
Il respiro è direttamente riconducibile alla Vita, dunque.
Infatti chi respira bene, solitamente vive bene. Chi respira poco, vive poco. Chi ha il respiro corto e affannoso, vive in affanno. Chi non respira…non vive.
“Essere consapevoli del vostro respiro vi costringe a stare nel momento presente, che è la chiave di tutte le trasformazioni interiori”
Eckhart Tolle
Respiro e Rinascita
“Rebirthing” significa letteralmente “Rinascita”.
In effetti riappropriarsi del proprio respiro significa tornare in possesso della propria vita, ossia nascere nuovamente a se stessi. Vedere l’esistenza con gli occhi nuovi della consapevolezza e della libertà.
E’ quantomai frequente, dopo una seduta di Rebirthing, la sensazione di “essere rinati” e dopo diverse sedute si va sempre più stabilizzando la sensazione di vivere tutta un’altra vita rispetto a prima.
Leonard Orr, colui che ha coniato il termine “Rebirthing” riferendosi a questa tecnica, puntò molto l’attenzione anche e soprattutto al fatto che attraverso questa modalità di respiro è possibile sciogliere i traumi emotivi memorizzati nel corpo e nella psiche, fino al trauma di nascita (presente, chi più chi meno, in ciascuno di noi) ed eventuali traumi prenatali, accedendo quindi alla possibilità di rivivere la propria nascita alla luce della consapevolezza adulta.
Respiro e Guarigione
Gli infiniti benefici di questa tecnica respiratoria sul piano fisico, emotivo e psicologico, la rendono adatta a trattare un gran numero di sintomi, disagi e problematiche di varia natura.
Non mi dilungherò in un elenco dei disturbi che possono essere efficacemente affrontati con questo strumento, poiché sarebbe davvero troppo lungo.
Di base, ogni malessere è il frutto di una disarmonia avvenuta a livello interiore e poi espressa su quello esteriore (malattie e sintomatologie di vario genere), pertanto un metodo finalizzato al ripristino dell’equilibrio profondo con se stessi, non può che sortire come effetto un armonico reintegro delle proprie parti e del rapporto con l’ambiente circostante.
Come fa una cosa tanto semplice (nient’altro che respirare!) e assolutamente priva di controindicazioni ed effetti collaterali, ad essere così potentemente efficace?
Proviamo a riflettere su quale sia la prima cosa che si tende a fare quando, ad esempio, arriva una brutta notizia, oppure quando si prova dolore fisico e/o emotivo, o quando non ci si sente all’altezza della situazione, insomma ogniqualvolta ci si trovi di fronte ad una difficoltà…
Si trattiene il respiro.
Non ce l’ha insegnato nessuno, ma abbiamo imparato a farlo fin da bambini, nella più totale inconsapevolezza.
E in quei respiri trattenuti le emozioni rimangono cristallizzate, come congelate, bloccate e molto spesso archiviate nell’inconscio, creando un sospeso traumatico, contrazione e rigidità emotiva, psicologica e spesso anche fisica.
Quanti respiri abbiamo trattenuto nella nostra storia?
Quante emozioni congelate?
Il nostro corpo fisico, e così pure il corpo emotivo e mentale, è disseminato di memorie archiviate nei sotterranei, solo apparentemente silenziose, ma in verità piuttosto insidiose poichè condizionano fortemente la nostra esistenza in modo subdolo.
La forza insita nel respiro equivale al calore del sole che scioglie i ghiacciai in primavera: l’energia riprende a circolare, l’acqua che prima era bloccata (e così l’emozione) ricomincia a fluire mettendo a disposizione le sue migliori risorse, portando alla luce ciò che prima era nell’oscurità e trasformando la paura in forza vitale.
E’ il Cielo che tocca la Terra e la Terra che tocca il Cielo!
Sicuramente un medico o uno scienziato potrebbe spiegare sotto il profilo anatomico, biologico e biomeccanico perché il Respiro guarisce. E sicuramente è tutto vero.
Secondo la mia esperienza e il mio approccio a questi metodi, la guarigione avviene quando la persona riesce ad attraversare, integrare e oltrepassare il proprio “problema”.
Parlo volutamente di guarigione e non di cura.
Il risveglio delle emozioni (più o meno) archiviate, può avere una prima fase piuttosto dolorosa, esattamente come il risveglio da un’anestesia, e forse questo è l’aspetto che può spaventare inizialmente chi si avvicina a questa pratica.
Ciò che accade affidandosi alla tecnica (e ad un valido operatore di sostegno) è un graduale scioglimento dei traumi emotivi e dei blocchi mentali, spesso avvengono anche risposte fisiche importanti, sempre una visione più ampia e una comprensione più estesa della propria realtà.
E quando l’energia fluisce come un fiume in piena diretto verso il suo Mare e la forza della Terra viene abbracciata dall’immensità del Cielo, si può comprendere il senso della parola Guarigione e respirare a pieni polmoni la bellezza della Vita.
UNISCITI AL NOSTRO CANALE TELEGRAM
ASCOLTA I MIEI PODCAST
Se usi questo testo, o parti di esso, per favore citami come autore.
Grazie.